Un’altra “grande scommessa” ribassista per Michael Burry, e questa volta sembra fare sul serio

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Michael Burry, uno dei pochissimi investitori ad aver previsto con largo anticipo la crisi dei mutui del 2007, reso famoso dal film “the big short”, ha appena piazzato un’altra delle sue scommesse ribassiste.

Anche se negli ultimi anni il famoso investitore sembrerebbe aver perso tutto il suo smalto (si vadano le recenti dichiarazioni in merito alle azioni Tesla e tanto altro ancora), le sue nuove mosse stanno sicuramente facendo discutere e non poco.

Secondo un recente documento della SEC (Security Exchange Commission), l’autorità di vigilanza della Borsa americana, la società di investimenti Scion Asset Management, fondata dallo stesso Burry, sta pesantemente shortando i due più famosi indici azionari statunitensi: l’S&P 500 e il Nasdaq 100. Vediamo meglio cosa sta succedendo.

Chi è Michael Burry?

Michael Burry è un investitore americano, famoso per aver previsto la crisi dei mutui subprime del 2008 e aver tratto profitto dalla sua visione. È stato uno dei protagonisti del film “The Big Short, La Grande Scommessa“, basato sul libro omonimo di Michael Lewis.

Burry ha sviluppato una grandissima reputazione come value investor, ricercando azioni sottovalutate dal mercato ma con un potenziale di crescita futuro.


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Nel 2000, Burry ha fondato l’hedge fund “Scion Capital”, con il quale ha ottenuto profitti straordinari, battendo l’indice S&P 500 per diversi anni consecutivi.

Burry è diventato noto per essere stato tra i primi investitori a prevedere e sfruttare la crisi dei mutui subprime che si è verificata tra il 2007 e il 2010. Ha analizzato i dati sui mutui ipotecari e ha scoperto che molti di essi erano insostenibili e destinati al fallimento. Ha quindi scommesso contro il mercato immobiliare acquistando dei credit default swap, ovvero dei contratti che gli avrebbero permesso di guadagnare se i mutui fossero andati in default. Questa strategia si è rivelata vincente quando la bolla immobiliare è scoppiata, causando enormi perdite per le banche e le agenzie di rating che avevano sottovalutato il rischio dei mutui subprime.

Ecco l’ultima grande scommessa?

Michael Burry ha piazzato un’altra delle sue scommesse ribassiste, e questa volta sembrerebbe fare sul serio. Già perché, dagli ultimi verbali della SEC (l’istituto di vigilanza delle Borse statunitense), risulta che Scion Asset Management, la società di investimenti di Burry, ha recentemente acquistato ben 866 milioni di dollari di opzioni put sul l’ETF SPDR (S&P 500) e Invesco QQQ Trust (Nasdaq 100), impegnando con queste sole due operazioni più del 90% dell’intero portafoglio.

Un’opzione put dà il diritto, ma non l’obbligo, di vendere un asset a un prezzo specifico, a una certa scadenza. Il valore di un’opzione put aumenta se il prezzo di mercato dell’asset diminuisce. In altre parole, si tratta di strumenti che consentono di shortare un sottostante, che in questo caso è rappresentato dal mercato azionario statunitense.

Non solo Big short per Michael Burry, ecco in cosa ha investito il suo fondo?

Oltre al big short appena descritto, la SEC ha reso noti ulteriori dettagli sull’evoluzione del portafoglio del fondo di Michael Burry (Scion Asset Management). Negli ultimi mesi, lo stesso ha venduto azioni di First Republic Bank, Huntington Bank PacWest e Western Alliance, oltre che alcuni titoli cinesi come JD.com e Alibaba.

Al contrario, nello stesso periodo, Burry ha acquistato azioni Expedia Group, Mgm Resorts, Cvs, Warner Bros Discovery e Stellantis.

Ci si chiede a questo punto se le previsioni di Burry si avvereranno o meno: siamo alle porte di un nuovo Big Short come quello del 2007 o si tratta di un ennesimo azzardo? E voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere con un commento. Il vostro parere per noi conta.

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