S&P 500: top segnale rialzista in formazione. Azionario americano in fermento

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La situazione tecnica sull’S&P 500 è molto interessante. E’ l’ora di investire?

Come si evince anche dall’ultima riunione della FED, i tassi d’interesse (almeno quelli statunitensi) continueranno a salire per tutto il 2023: 25 punti base già da febbraio, altri 2 entro la fine dell’anno (probabilmente). Eppure, nelle ultime settimane, i mercati azionari sembrerebbero aver preso nuovo vigore. Dai minimi di ottobre: l’S&P 500 è cresciuto di oltre il 17%, il Dow Jones del 19% circa e il Nasdaq del 15,50%.

Ma se i tassi d’interesse continueranno a salire anche nel 2023, a cosa sono dovuti questi risultati?
Il fatto è che, come abbiamo ribadito in diverse occasioni, i mercati finanziari generalmente si muovono in base alle aspettative di mercato. Evidentemente, questi ulteriori aumenti dei tassi erano già stati scontati dagli investitori. Oltre a questo, la curva dell’inflazione sembrerebbe ormai aver invertito la sua rotta, anche se, dobbiamo dirlo, tale tendenza potrebbe essere soltanto temporanea. Per questo motivo, le banche centrali preferiscono continuare a mantenere la guardia alta.

Azionario americano tra frustrazione e ottimismo

L’S&P 500 viene ormai definito come l’indice americano di riferimento, abbastanza grande e diversificato per sintetizzare l’andamento del mercato azionario statunitense.
Negli ultimi mesi, come già detto in apertura, l’S&P 500 è cresciuto di oltre il 17% dai suoi precedenti minimi. Niente male, soprattutto se si considerano le variabili macroeconomiche attualmente in gioco, di certo non sono favorevoli a questa asset class: guerra in Ucraina, alta inflazione, aumento dei tassi d’interesse della FED e delle altre principali banche centrali. Insomma, un mix esplosivo che nel 2022 ha fatto crollare i listini azionari di tutto il mondo, e non solo. Già, perché, l’attuale contesto economico non ha risparmiato nemmeno le obbligazioni e le criptovalute. A salvarsi (in parte) sono state soltanto le commodities: metalli, come l’oro, e soprattutto le altre materie prime. Per intenderci, nel 2022 non è stato risparmiato nemmeno il classico portafoglio 60/40 (60% azioni e 50% obbligazioni), che invece ha registrato un crollo storico.

Ad ogni modo, attualmente le previsioni per il 2023 sembrerebbero decisamente diverse. Da un lato ci sono le obbligazioni, che a breve dovrebbero iniziare a scontare un’inevitabile riduzione dei tassi d’interesse; dall’altro, anche le azioni sembrerebbero iniziare a vivere un deciso periodo di ottimismo. “Sembrerebbero”, appunto. Già, perché la FED non ha ancora dato alcuna garanzia sul futuro della sua politica monetaria. Tutto dipenderà, ovviamente, dall’andamento dell’inflazione.
Sui mercati azionari (almeno quelli americani) non è ancora detta l’ultima parola. Seppur in fase rialzista sul breve periodo, l’S&P 500 si trova ancora in fase orso. Tuttavia, il segnale per una possibile inversione di medio-lungo periodo potrebbe arrivare a breve, già dalle prossime sedute borsistiche. Vediamo meglio cosa sta succedendo.

S&P 500: top segnale rialzista in formazione

Come si evince dal grafico sottostante (time frame mensile su scala logaritmica), nell’ultimo decennio, l’andamento dell’S&P 500 è stato chiaramente rialzista. Ad ottobre 2022, l’indice americano si avvicinato di molto al suo supporto dinamico ma senza romperlo. La tendenza di lungo periodo rimane positiva e, alle condizioni attuali, non c’è motivo di temere per una sua imminente inversione.

S&P 500 mensile - scala logaritmica
S&P 500, Time Frame mensile, scala logaritmica

Se consideriamo un periodo più breve, è possibile notare una situazione tecnica abbastanza interessante. Da gennaio 2022, fino ai suoi minimi di ottobre, l’S&P 500 è sceso di oltre il 27%. Tendenza che potrebbe essere stata interrotta di recente.
Il grafico sottostante rappresenta l’indice statunitense con Time frame settimanale, questa volta su scala aritmetica.

Piccola parentesi, è buona regola utilizzare una scala logaritmica su grafici di lungo periodo e aritmetica sul breve periodo. Andiamo avanti.

S&P 500 giornaliero
S&P 500, Time Frame giornaliero

Già la scorsa settimana l’S&P 500 ha rotto a rialzo la propria resistenza dinamica in area 4.000 dollari, con la formazione di un’ottima “long white candle”: una candela rialzista che si caratterizza per la presenza di un ampio corpo e ombre ridotte. Allo stesso tempo, è possibile anche notare una tra le più importanti figure di inversione rialzista: un “testa e spalla” che, a dir la verità, non è stato ancora completo. Tale pattern potrebbe realizzarsi definitivamente al superamento del precedente massimo, in area 4.090 dollari. Se ciò dovesse verificarsi, potremmo anche ipotizzare una veloce ripresa del trend positivo.
Ad ogni modo, se siete investitori di lungo periodo, probabilmente, le analisi finora fatte non dovrebbero interessarvi più di tanto.

Come investire in un indice azionario come l’S&P 500 o in un portafoglio diversificato

I vantaggi di investire in un indice azionario ampio, diversificato e performante, come l’S&P 500, sono già stati discussi in un precedente articolo, a cui vi rimandiamo per completezza di informazione.
È possibile replicare le sue performance acquistando uno tra i migliori ETF S&P 500. Se invece volete una maggiore diversificazione (magari anche da un punto di vista geografico), vi consigliamo di prendere in considerazione qualche ETF sull’azionario globale o strumenti composti da più asset, come la linea dei Vanguard LifeStrategy o l’All Weather portfolio di Ray Dalio.

Come sempre, concludiamo ricordandovi che le informazioni qui presentate non sono da intendere in nessun modo come sollecito all’investimento e non rappresentando attività di consulenza finanziaria. Ogni decisione di investimento è sotto la piena ed esclusiva responsabilità del lettore.

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