I migliori ETF S&P 500 su Borsa Italiana: consigli utili

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Tra gli ETF azionari maggiormente conosciuti e performanti ci sono sicuramente quelli che mirano a replicare l’indice S&P 500. Stiamo parlando dell’indice di riferimento statunitense, considerato da molti anche come una buona sintesi dell’andamento dell’azionario globale. Non c’è dubbio, infatti, che le società che ne fanno parte operino e hanno sedi in tutto il mondo. Oltre a questo, è sempre più evidente quanto lo stesso influenzi le performance degli altri indici globali.
Comprare un ETF S&P 500 significa compare i titoli azionari delle 500 aziende americane più grandi e importanti: Facebook, Amazon, Apple, Johnson & Johnson e molte altre ancora. Aziende che, nella maggior parte dei casi, possiedono quello che Warren Buffett (la legenda degli investimenti) considera come un “vantaggio competitivo durevole”. Non a caso, Berkshire Hathaway (la holding di cui lo stesso Buffett è presidente e amministratore) detiene in portafoglio anche questo tipo di strumento finanziario.
Investire in un ETF S&P 500 è davvero semplice e oltre al vantaggio del contenimento del rischio dovuto alla sua enorme diversificazione, questo strumento ha offerto negli anni delle performance strabilianti, intorno al 10% annuo.

SPXUSD chart by TradingView

Di seguito elencheremo tutti i vantaggi di questo tipo fondo e analizzeremo quelli che per noi sono i migliori strumenti acquistabili sulla borsa italiana. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Cosa sono i fondi indicizzati S&P 500 e perché sono popolari?

Un fondo indicizzato è progettato per rispecchiare la performance del suo benchmark. Un fondo indicizzato S&P 500 investe in ciascuna delle 500 società che compongono l’indice stesso.
Si tratta di uno degli strumenti più performanti che esistano. Dalla sua nascita ad oggi, si stima che questo indice abbia ottenuto dei guadagni intorno al 9% annuo. Negli ultimi 10 anni la sua performance è salita al 13% annuo.
Un ETF S&P 500 non cerca di sovraperformare il suo indice di riferimento (benchmark), ma si limita a replicare le sue performance, che, visto lo storico, non ci sembra affatto male.
I vantaggi di possedere un ETF sono davvero tanti, e sono già stati trattati in un nostro precedente articolo. Qui, ci limiteremo ad analizzarne sinteticamente i principali:

  • Contenimento del rischio specifico: un ETF non può mai fallire. Le società in esso comprese possono essere sostituite da altre più performanti o che comunque rispettino maggiormente i requisiti dell’indice;
  • Alti rendimenti: alcuni tra i più famosi indici hanno conseguito, di anno in anno, rendimenti di tutto rispetto. Il già citato S&P 500 può vantare un rendimento medio annuo del 10% circa;
  • Costi ridotti: le più importanti SGR riescono ad applicare solamente dei costi di gestione, che in molti casi si aggirano intorno allo 0.1% l’anno;
  • Efficienza fiscale: in presenza di un ETF ad accumulazione, i guadagni possono essere tassati solo nella fase della sua liquidazione.

Come investire in fondi indicizzati, i consigli di Warren Buffett

Warren Buffett, la leggenda vivente degli investimenti, è diventato uno degli uomini più ricchi del pianeta grazie alla compravendita di azioni. Ciononostante, da sempre, consiglia a tutti (i non professionisti) di starne alla larga. Buffett invita a investire i propri risparmi in ETF su indici azionari abbastanza grandi e diversificati come l’S&P 500. I motivi già li conosciamo. Stiamo parlando degli strumenti finanziari più efficienti che oggi esistono.
In una delle lettere agli azionisti della Berkshire Hathaway, Warren Buffett ha fornito anche alcuni consigli per ottenere il massimo da questo tipo di investimenti:

  1. Investire in un ETF S&P 500 (o altro indice azionario ben capitalizzato, diversificato e a basso costo);
  2. Continuare a farlo regolarmente anche in periodi successivi;
  3. Non vendere nelle fasi orso di mercato. I guadagni arriveranno sicuramente, almeno nel lungo periodo.

Da quanto detto finora, è possibile evincere alcune fondamentali questioni. La prima riguarda il “momento” dell’investimento: quando bisogna iniziare a investire? La risposta a questa domanda è “adesso”, ma vale soltanto per l’acquisto di ETF. Il timing, in questo caso, non è molto importante. Diventa però un fattore cruciale continuare ad investire anche in periodi successivi. Un buon consiglio è quello di attivare un PAC (piano di accumulo), ossia degli acquisti ricorrenti. In sostanza, attivando un PAC si ordina alla banca (o altro intermediario) di effettuare periodicamente l’acquisto di un ETF antro una certa soglia di prezzo. Una strategia del genere è fondamentale per mitigare gli effetti della volatilità dello strumento. Infine, è molto importante detenere il fondo per un periodo abbastanza lungo.

Ma perché proprio un ETF sull’S&P 500? Vogliamo rispondere a questa domanda con una citazione dello stesso Buffett:

“Nel complesso, gli affari americani sono andati meravigliosamente bene nel tempo e continueranno a farlo (anche se, sicuramente, a singhiozzi imprevedibili). Un ETF indicizzato S&P 500 a basso costo raggiungerà sicuramente degli ottimi obbiettivi”.

Buffett crede così tanto in questo strumento che ha dichiarato che nel suo testamento ha dato la disposizione di investire il 90% del denaro in un fondo indicizzato S&P 500 a basso costo e il 10% in titoli di stato a breve termine. Inoltre, la stessa Berkshire Hathaway detiene in portafoglio degli ETF S&P 500.
In generale, di strumenti del genere ne esistono molti. Di seguito andremo ad analizzare quelli che, a nostro avviso, sono i tre migliori ETF S&P 500 che si possono acquistare sulla Borsa Italiana.

I migliori ETF S&P 500 su Borsa Italiana

Di ETF S&P 500 ce ne sono davvero parecchi. Di seguito menzioneremo i tre che, a nostro avviso, sono i migliori acquistabili sulla Borsa Italiana:

  • Vanguard S&P 500 UCITS ETF (USD) Accumulating – ISIN IE00BFMXXD54;
  • Shares Core S&P 500 UCITS ETF (Acc) – ISIN IE00B5BMR087;
  • iShares Core S&P 500 UCITS ETF USD (Dist) – ISIN IE0031442068.

Si tratta di ETF armonizzati (UCITS) e a basso costo. Vediamo meglio le caratteristiche di questi fondi.

Vanguard S&P 500 UCITS ETF (USD) Accumulating – IE00BFMXXD54

Il Vanguard S&P 500 è forse il più famoso ETF di questo tipo. Non a caso, è anche uno degli strumenti preferiti e consigliati niente di meno che da Warren Buffett. Quest’ultimo in passato ha raccomandato un portafoglio in ETF costituito per il 90% proprio da questo strumento.

Caratteristiche dell’ETF

  • ISIN IE00BFMXXD54, Ticker VUAA, KIID;
  • Tipo di replica: Fisica totale;
  • Valuta dell’ETF: USD, senza copertura valutaria;
  • Indicatore sintetico di spesa (TER): 0,07% annuo;
  • Politica di distribuzione: ad accumulazione.

iShares Core S&P 500 UCITS ETF (Acc) – IE00B5BMR087

L’iShares Core S&P 500, molto simile al precedente, è l’ETF più grande e liquido che è possibile acquistare su Borsa Italiana. Unica grande pecca è che attualmente il valore delle quote di questo strumento sono decisamente alte, intorno ai 400 euro. Ovviamente, con un simile prezzo, non tutti possono riuscire ad attivarne un pac.

Caratteristiche dell’ETF

  • ISIN IE00B5BMR087, Ticker CSSPX, KIID;
  • Tipo di replica: Fisica totale;
  • Valuta dell’ETF: USD, senza copertura valutaria;
  • Indicatore sintetico di spesa (TER): 0,07% annuo;
  • Politica di distribuzione: ad accumulazione.

iShares Core S&P 500 UCITS ETF USD (Dist) – IE0031442068

Potremmo definire questo strumento come il cugino del precedente ETF: stesso emittente, stesso TER e sicuramente anche in questo caso, ben capitalizzato. la differenza sta nel tipo di replica a “campionamento ottimizzato” e nella sua politica dei dividendi, che in questo caso è a distribuzione delle cedole.

Caratteristiche dell’ETF

  • ISIN IE0031442068, Ticker IUSA, KIID;
  • Tipo di replica: Fisica (Campionamento ottimizzato);
  • Valuta dell’ETF: USD, senza copertura valutaria;
  • Indicatore sintetico di spesa (TER): 0,07% annuo;
  • Politica di distribuzione: a distribuzione.

Si tratta, in ogni caso, di tre ottimi prodotti che replicano le performance dell’S&P 500. Unica (forse) nota dolente è che non hanno alcuna copertura valutaria, ma questo consente un maggior contenimento dei costi di gestione, che sono molto vicino allo zero (0,07% annuo per l’esattezza).

Alcune considerazioni sulle performance si questi fondi

Nel grafico qui in basso viene comparato l’andamento dell’S&P 500 e dei due ETF iShares (distribuzione e accumulazione). Come si può vedere, i fondi in questione non riescono a replicare perfettamente l’indice.

S&P 500 index – confronto ETF

Perché avviene questo? Nel caso specifico, ci sono due fattori che influenzano le performance degli ETF. Innanzitutto, gli stessi dipendono anche dall’andamento del cambio euro-dollaro (EUR/USD). Il secondo dei due ETF, inoltre, distribuisce periodicamente delle cedole, le quali, una volta pagate, vengono sottratte al valore della quota del fondo.
Qui in basso, invece, confrontiamo l’andamento dell’indice S&P 500 con l’ETF “iShares S&P 500 EUR Hedged UCITS ETF (Acc)”.

iShares S&P 500 EUR Hedged UCITS ETF (Acc)
iShares S&P 500 EUR Hedged UCITS ETF (Acc)

A differenza dei precedenti, quest’ultimo ETF è provvisto di copertura valutaria. Per questo motivo, il suo andamento rispecchia molto più fedelmente le performance del suo Benchmark. Tuttavia, i costi di questo strumento sono un po’ più alti rispetto ai precedenti. In questo caso, il suo TER è pari allo 0,20% annuo.
Molti analisti e consulenti preferiscono e consigliano strumenti con costi inferiori. Nel lungo periodo, i risultati di quest’ultimi sono generalmente superiori, per tutta una serie di motivi che però non analizzeremo in quest’articolo.

Concludiamo ricordandovi che le informazioni qui presentate non sono da intendere in nessun modo come sollecito all’investimento e non rappresentando attività di consulenza finanziaria. Ogni decisione di investimento è sotto la piena ed esclusiva responsabilità del lettore.

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