Il fallimento della Silicon Valley Bank è solo l’inizio di una fase che avrà ripercussioni in tutto il mondo

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Il famoso investitore e gestore di fondi Ray Dalio ha recentemente affermato che il fallimento della Silicon Valley Bank potrebbe non essere un caso isolato, e che a breve potremmo assistere ad un effetto domino sui mercati finanziari mondiali.

In particolare, nella sua newsletter di martedì, Dalio ha dichiarato che attualmente ci troviamo in una fase del ciclo economico del “debito a breve termine”. Fase che, purtroppo, precede lo scoppio di una bolla finanziaria. Vediamo meglio cosa sta succedendo.

Silicon Valley Bank, di cosa si tratta?

Silicon Valley Bank (SVB) è una banca americana con filiali in tutto il mondo (Europa compresa), specializzata in servizi finanziari per piccole società tecnologiche, startup e imprese innovative. SVB offriva una vasta gamma di servizi bancari e finanziari: correnti aziendali, prestiti, linee di credito, leasing ecc. La stessa era considerata una delle migliori banche statunitensi, almeno nella sua nicchia.

Fallimento della Silicon Valley Bank, cosa è successo?

Grazie alle politiche monetarie particolarmente favorevoli degli ultimi anni, che hanno consentito di prendere a prestito denaro a costi bassissimi, molte aziende si sono trovate con moltissima liquidita sui propri conti correnti. Liquidità che la Silicon Valley Bank ha deciso di investire, in parte, in titoli di stato a lungo termine (ritenuti strumenti sicuri).

Ed è qui che si è consumata la tragedia.

Come ormai sappiamo, per far fronte all’impennata dell’inflazione di questi ultimi mesi, le principali banche centrali mondiali (FED e BCE in primo luogo) hanno dovuto attuare delle politiche particolarmente restrittive, aumentando i tassi d’interesse. Così facendo, però, sono stati ridotti i finanziamenti alle imprese. Quest’ultime hanno così iniziato a prelevare sempre più denaro depositato. A questo punto, la Silicon Valley Bank si è ritrovata con degli squilibri patrimoniali, che ha tentato di correggere vendendo i titoli di stato posseduti.


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Il problema è che nel frattempo, proprio a causa dell’aumento dei tassi d’interesse, questi titoli hanno perso molto del loro valore. In altre parole, la banca si è ritrovata nelle condizioni di dover vendere queste obbligazioni ad un prezzo molto più basso di quanto le avesse pagate, generando delle perdite consistenti. Tutto questo ha scatenato ulteriore panico tra i correntisti della Silicon Valley Bank, che sono corsi a spostare i propri soldi sui conti di altre banche.

Da venerdì scorso la banca è praticamente fallita, anche se si spera ancora nella possibilità di una vendita. Si vocifera di un possibile intervento dell’evergreen “Elon Musk”.

Per Ray Dalio, non si tratta di una vicenda che rimarrà isolata

Il famoso investitore e gestore di fondi Ray Dalio – l’uomo che ha fondato e gestito “Bridgewater Associates”, uno degli hedge fund più conosciuti e seguiti in tutto il mondo, con un patrimonio totale di circa 235,5 miliardi di dollari, famoso anche per il suo portafoglio d’investimento “all weather – ha da poco dichiarato che il caso la Silicon Valley Bank non sarà isolato.
Le turbolenze bancarie, ha spiegato Dalio, sono un classico evento che precede lo scoppio di una “bolla del ciclo del debito a breve termine”. L’inflazione e la ridotta crescita del credito portano a una contrazione del debito e ciò causa contagio fino a quando la Federal Reserve non tornerà a una politica di denaro facile. Questo fallimento bancario, ha proseguito Dalio, “avrà effetti a catena nel mondo del venture capital e non solo”.
Come per la Silicon Valley Bank, infatti, molte altre banche potrebbero essere costrette a vendere asset a prezzi molto più bassi, registrando grandi perdite. Ciò causerà ulteriori diminuzioni dei volumi di prestito. Insomma, si tratta di un effetto a catena apparentemente invitabile, almeno fino ad un intervento diretto del governo centrale o un cambio di rotta della politica monetaria della banca centrale.

“Guardando avanti, è probabile che non passerà molto tempo prima che i problemi aumentino”. La buona notizia è che, almeno secondo Ray Dalio, ci stiamo avvicinando verso un punto di svolta: “dalla forte fase di inasprimento, alla fase di contrazione del ciclo del credito/debito a breve termine”. Staremo a vedere come si evolverà questa fase così delicata del ciclo economico.

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