Ecco perché Microsoft vuole ChatGPT. Google trema

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Da giorni ormai si susseguono le voci di una possibile acquisizione di OpenAI, la società che ha sviluppato il famoso chatbot di intelligenza artificiale ChatGPT, da parte di Microsoft. Secondo la stampa internazionale, proprio quest’ultima starebbe imbastendo un’operazione da ben 10 miliardi di dollari.

Microsoft, a quanto pare, vorrebbe mettere le mani proprio su ChatGPT, per poi aggiungerlo al suo motore di ricerca. Una trovata sicuramente geniale, che sta facendo tremare il suo principale competitor e leader di settore, Google, che adesso non potrà far altro che correre ai ripari.

Provate a immaginare una simile implementazione. Provate a immaginare, ad esempio, di chiedere a Google o a Bing di scrivere per voi una tesi di laurea, una presentazione aziendale, di inventare una nuova ricetta gustosa a base di pochi ingredienti, proprio quelli che riuscite a trovare a casa vostra.

Ad oggi, le potenzialità di questa nuova tecnologia sembrerebbero illimitate, specie se potenziata in questo modo.

Microsoft vuole ChatGPT, operazione da 10 miliardi di dollari

Secondo alcune indiscrezioni, dunque, Microsoft starebbe per investire ben 10 miliardi di dollari in OpenAI, la società che, tra gli altri, ha anche sviluppato il famoso tool di intelligenza artificiale ChatGPT.
A seguito di questo investimento, scrive la CNBC, Microsoft otterrà una quota del 75% dei profitti di OpenAI fino a quando non recupererà il suo investimento, dopodiché la stessa otterrà una sua partecipazione del 49%.
A seguito di questa operazione, il valore di OpenAI dovrebbe salire a circa 29 miliardi di dollari (la sua valutazione attuale è pari a 20 miliardi).
Microsoft, come già detto in apertura, vorrebbe presto mettere le mani su ChatGPT per poi implementarlo nel suo motore di ricerca Bing. Ma cosa è ChatGPT e perché è così importante per Microsoft?

ChatGPT, cos’è e come funziona

ChatGPT è sicuramente il più famoso chatbot basato su intelligenza artificiale e machine learning ad oggi sviluppato. L’applicazione è stata creata dalla società OpenAI, fondata nel 2015 dai più grandi innovatori e visionari ad oggi esistenti. Stiamo parlando di personaggi del calibro di Peter Thiel (co-fondatore di PayPal), del famoso investitore Sam Altman e ovviamente del solito Elon Musk (anche se oggi non fa pià parte del progetto).
Ma in concreto, cosa si può fare con questo nuovo tool? Abbiamo voluto chiederlo direttamente a ChatGPT. Ecco la sua risposta:

“Si tratta di un modello di linguaggio di grandi dimensioni sviluppato da OpenAI. È stato addestrato su una grande quantità di testo per generare risposte coerenti e plausibili alle domande degli utenti. Può essere utilizzato per molte applicazioni, tra cui la generazione di testo, la risposta alle domande, la traduzione automatica e molto altro ancora”.

Forse il testo risulta ancora un po’ troppo macchinoso, ma è anche vero i migliori risultati vengono forniti in lingua inglese. Ciò detto, le potenzialità di questo applicativo sono veramente strabilianti e non è un caso che, in questo periodo, stampa specializzata e intere community di appassionati (non solo di tecnologia) non fanno altro che parlare di questa vera e propria rivoluzione.

Per completezza di informazione, vi lasciamo a un video pubblicato dal famoso imprenditore e content creator Gianluigi Ballarani, con il quale viene spiegato il funzionamento di ChatGPT in modo più dettagliato.

Siamo sicuri che la tecnologia dell’Intelligenza Artificiale sarà la prossima gallina dalle uova doro, almeno da un punto di vista meramente speculativo. A tal proposito, vi consigliamo di dare un’occhiata anche al nostro articolo dei migliori ETF sulla Intelligenza Artificiale acquistabili su Borsa Italiana. Siamo sicuri che troverete qualche interessante spunto per possibili futuri investimenti.

Cosa vuole farci Microsoft con ChatGPT e cosa sta facendo Google per difendersi?

Molto probabilmente, dunque, Microsoft intende implementare ChatGPT nel suo motore di ricerca Bing. Secondo un report di “The Information” tale implementazione potrebbe arriva già a marzo di quest’anno.
La mossa di Microsoft non è del tutto inaspettata. Nel 2019 la società aveva investito 1 miliardo di dollari in OpenAI e alcune di queste nuove tecnologie sono già utilizzate su diverse applicazioni della stessa Microsoft.
Bing, dunque, presto potrebbe diventare il primo motore di ricerca a fornire dei risultati basati sull’IA, Si tratterebbe di un enorme vantaggio competitivo rispetto a tutti gli altri player di mercato.
Come sappiamo, Google è oggi il motore di ricerca più utilizzato al mondo, e di certo non può non considerare questa operazione come un’enorme minaccia per il mantenimento del suo primato.
Non a caso, secondo un recente articolo del New York Times, anche Google presto dovrebbe lanciare una versione del suo motore di ricerca con funzionalità di chatbot.
Per battere la concorrenza di Microsoft e OpenAi, Google avrebbe chiesto consigli anche ai suoi fondatori: Larry Page e Sergey Brin (tutt’ora azionisti di controllo). Un fatto non di poco conto, che di certo rappresenta un vero e proprio cambiamento radicale dopo che i due fondatori avevano lasciato la guida della società nel 2019.
Nei prossimi mesi, dunque, potremmo assistere a una sorta di guerra per chi debba detenere il primato sull’intelligenza artificiale (almeno per quanto riguarda l’ambito dell’informazione web). Per la prima volta dalla sua nascita, Google sta seriamente temendo di poter perdere la sua leadership di motore di ricerca più utilizzato al mondo.
E voi cosa ne pensate? Chi la spunterà tra Google e Microsoft? Fatecelo sapere con un commento.

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