Taleb duro sul Bitcoin: è un cancro, meglio investire in oro.
Nicholas Taleb è uno dei più proficui autori di best seller del nostro tempo: il cigno nero, giocati dal caso, Antifragile e tanto altro ancora. Statistico e Trader, Taleb è di certo uno che di finanza ne capisce, eccome. In una recente intervista rilasciata al settimanale francese The Express ha voluto dire la sua sul Bitcoin e le altre criptovalute e, lo diciamo fin da subito, non ci è andato affatto leggero.
Le dichiarazioni del professore hanno suscitato non poco scalpore, anche perché lo stesso era stato in passato un grande stimatore di questa nuova tecnologia. Cosa è successo nel frattempo? Taleb ha chiaramente cambiato idea sul Bitcoin. Il motivo è che si sta dimostrando una enorme bolla speculativa. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Indice
Perché Taleb definisce il Bitcoin come un tumore maligno?
Taleb non le manda di certo a dire. Schietto come sempre, non ha usato mezzi termini per definire il Bitcoin e le altre Criptovalute: sono “un tumore maligno”, ha spiegato al settimanale francese The Express.
In realtà, il discorso che ha fatto Taleb è stato ovviamente più ampio e articolato. In particolare, il professore libanese ha criticato l’economia e le politiche monetarie degli ultimi decenni, complici di aver creato diverse bolle speculative (tumori maligni, appunto), Bitcoin compreso.
Negli ultimi anni le principali banche centrali del mondo (in particolare quella americana ed europea) hanno perseguito politiche monetarie iper-espansive, con tassi molti vicini allo zero o addirittura negativi. I titoli di stato hanno perso la loro importanza e appetibilità, proprio a causa degli scarsissimi rendimenti che hanno offerto. Il denaro si è così spostato verso strumenti sempre più pericolosi, come il Bitcoin e non solo, che nulla hanno a che vedere con gli investimenti.
Oltre a questo, Taleb ha anche affermato che si tratta pur sempre di una tecnologia che, in quanto tale, potrebbe sparire in un attimo. L’oro – che spesso viene accostato al Bitcoin, se non altro come bene scarso correlato all’inflazione – resterà per sempre (almeno fisicamente). “Non possiamo invece essere sicuri degli interessi, della mentalità e delle preferenze delle generazioni future”, ha concluso Taleb.
Vuoi sapere di più su Nassim Nicholas Taleb e di cosa pensa sul Bitcoin? Vi raccomandiamo la lettura dei suoi migliori saggi:
I primi due, in particolare, non dovrebbero mai mancare nelle librerie degli appassionati di finanza e non solo.
Inflazione alle stelle, meglio Bitcoin o Oro?
Non sappiamo quali saranno gli scenari futuri del bitcoin e delle tecnologie ad esso correlate o derivanti. Come del resto non è possibile – lo diciamo a chiare lettere – prevedere alcun andamento futuro dei mercati finanziari. La differenza sostanziale è una soltanto: alcuni strumenti sono molto più longevi di altri ed è possibile fare un’analisi del loro vissuto.
Cosa sappiamo dell’oro?
L’oro, come il Bitcoin, è un bene che non produce ricchezza (a differenza delle azioni e delle obbligazioni). Sono le persone, in sostanza, che attribuiscono al metallo prezioso un certo valore, nella speranza di un suo apprezzamento futuro. L’oro però viene percepito come uno strumento di investimento o come una riserva di valore ormai da millenni. In tutto questo tempo, abbiamo potuto osservare come si comporta in determinate “stagioni economiche”.
In generale, si tratta di uno strumento che tende ad apprezzarsi in situazioni di alta inflazione e rallentamento dell’economia, proprio come quella che stiamo vivendo in questo periodo. Ogni portafoglio d’investimento che si rispetti contiene una certa percentuale di oro, si veda “l’All weather” di Ray Dalio o il “Golden Butterfly Portfolio” di Tyler.
Del Bitcoin, invece, non sappiamo proprio nulla, e questo nonostante alcuni tratti comuni con il metallo prezioso. Anche il Bitcoin, ad esempio, è un bene scarso, nel senso che se ne potrà produrre (minare) in quantità limitata, ma in questo periodo di alta inflazione non ha saputo reggere il passo con l’oro. Al contrario, il suo andamento potrebbe essere accostato a quello di strumenti più speculativi come le azioni. Insomma, siamo in un vicolo cieco.
Non c’è dubbio che il metallo prezioso rimane ad oggi l’unica valida copertura contro il rischio d’inflazione e di rallentamento dell’economia. Non è un caso che, proprio in questo periodo storico, è uno dei pochi asset che sta crescendo.
Per completezza di informazione vi lasciamo al nostro articolo sui migliori ETF Oro del 2023, con il quale abbiamo anche parlato più nel dettaglio delle correlazioni di questo prezioso strumento e di come potervi investire in modo intelligente.