Sono stati appena quotati in Italia alcuni nuovi iBonds IShares, gli ETF Obbligazionari con scadenza fissa di cui ci eravamo già occupati in passato. La principale differenza di questi nuovi strumenti sta nella loro politica di distribuzione delle cedole, che in questo caso è ad accumulazione. Ma vediamo meglio di cosa si tratta.
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In arrivo altri 4 ETF obbligazionarti a scadenza questa volta sono ad accumulazione
Nella giornata del 14 settembre 2023, sono stati quotati in Italia alcuni nuovi iBonds iShares di BlackRock, gli Etf obbligazionari che prevedono il rimborso del capitale a scadenza.
Gli iBonds disponibili in Italia, e a livello europeo, in totale sono nove, di cui otto investono in obbligazioni corporate investment grade, con scadenze comprese tra dicembre 2025 e 2028 (in dollari e in euro) e uno sui Treasury con scadenza a dicembre 2025.
Quattro di questi sono stati quotati proprio il 14 settembre. Si tratta, in particolare, degli ETF iShares iBonds corporate investment grade in euro e ad accumulazione, con scadenze a dicembre 2025, 2026, 2027 e 2028. Ricordiamo che l’11 agosto erano già stati listati gli iBonds iShares a distribuzione 2026 e 2028.
ETF obbligazionari a scadenza, cosa sono e come funzionano
Gli ETF iBonds iShares sono un particolare tipo di ETF che investono in obbligazioni e che prevedono il rimborso del capitale investito ad una data scadenza.
Essi selezionano le obbligazioni in base alla loro qualità creditizia, cioè alla capacità di restituire il debito, e alla loro data di scadenza, cioè al momento in cui devono essere rimborsate. In particolare, le obbligazioni incluse nel fondo devono essere tutte investment grade, quindi affidabili e a basso rischio di insolvenza, e devono scadere entro l’anno indicato dal fondo stesso. Ad esempio, l’ETF iBonds Dec 2023 EUR Corporate Bond UCITS ETF investe in obbligazioni societarie europee che scadono entro dicembre 2023.
Vantaggi e svantaggi degli ETF obbligazionari a scadenza
Il principale vantaggio di questi strumenti sta proprio nel fatto che prevedono il rimborso finale del capitale investito, a differenza degli altri ETF obbligazionari che non hanno una scadenza fissa e quindi sono soggetti alle fluttuazioni del mercato.
Per quanto riguarda gli svantaggi, qui menzioniamo il costo di gestione che è generalmente più alto rispetto a un classico ETF e che ovviamente si sottrae al rendimento delle obbligazioni astesse. Essendo degli strumenti appena quotati, presentano anche un rischio di liquidità, cioè la possibilità che non ci siano abbastanza acquirenti o venditori sul mercato per poter comprare o vendere le quote dell’ETF al prezzo desiderato.
Oltre a questo, il sottoscrittore di un ishares iBonds potrebbe correre alcuni dei noti rischi di chi investe in singole obbligazioni, ad esempio:
- rischio di credito, cioè la possibilità che alcune delle obbligazioni nel portafoglio non riescano a restituire il debito o subiscano una riduzione della loro qualità creditizia;
- rischio di tasso d’interesse, cioè la possibilità che il valore delle obbligazioni diminuisca se i tassi d’interesse aumentano.
Questi rischi possono influenzare negativamente il rendimento e il valore dell’ETF.
Questi strumenti, dunque, possono essere adatti agli investitori che cercano una fonte di reddito stabile e prevedibile e che sono disposti ad accettare i rischi associati alle obbligazioni.
Domanda crescente per questi nuovi strumenti
I quattro iBonds ishares appena quotati in Italia vanno così ad aggiungersi alla famiglia dei fondi obbligazionari a scadenza. ETF che, nonostante la loro giovane età, stanno riscontrando un enorme interesse da parte di investitori / risparmiatori. La loro domanda negli ultimi anni è cresciuta significativamente: 8,1 miliardi di dollari nel 2022 e a 5,87 miliardi di dollari quest’anno.
Ursula Marchioni, head of markets & portfolio solutions Emea di BlackRock, in occasione di questa nuova quotazione, ha così commentato:
“Gli ETF iBonds sono progettati per maturare come un’obbligazione, negoziare come un’azione e diversificare come un fondo. Con la crescita del pool di ETF UCITS iBonds, gli investitori potranno godere di un’ulteriore versatilità, che consentirà loro di creare portafogli in grado di soddisfare le loro esigenze”.
Sicuramente si tratta di prodotti più che validi. Una novità assoluta, almeno nel nostro Paese. Bisogna anche considerare che ci troviamo in un periodo storico dove le obbligazioni offrono finalmente dei rendimenti più che validi. Si pensi, tanto per fare un esempio, a quanto si può guadagnare anno dopo anno con un semplice BTP Valore (che tra l’altro sarà riproposto ad ottobre con una durata di 5 anni e con cedole trimestrali).
E voi cosa ne pensata? Investirete in questi nuovi ETF? Fatecelo sapere con un piccolo commento.
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