Nuova batosta per gli Italiani. Istat: potere d’acquisto in forte calo

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L’Istat ha appena pubblicato i dati relativi ai redditi e al risparmio delle famiglie italiane del quarto trimestre del 2022. Dati che, come era ampiamente prevedibile, non sono stati sicuramente positivi, soprattutto per quel che riguarda l’aumento dell’inflazione che ha causa una notevole diminuzione del potere d’acquisto. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Istat: potere d’acquisto in forte calo

Secondo quando appena comunicato dall’Istat, nel quarto trimestre del 2022, è stata registrata una “crescita del reddito disponibile delle famiglie (+0,8%), accompagnata da una crescita dei prezzi al consumo particolarmente forte, con una significativa diminuzione del potere d’acquisto (-3,7%)”. Tutto questo ha poi portato all’inevitabile “flessione del tasso di risparmio”.

Una situazione che, come già detto, era ampiamente prevedibile, anche perché gli effetti delle ricette imposte dalla BCE, allo scopo di contrastare l’aumento dei prezzi, iniziano a vedersi soltanto in questi ultimi mesi.


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Come ormai sappiamo, a causa dell’alta inflazione, il potere d’acquisto delle famiglie italiane è notevolmente calato. Tutto costa di più soltanto rispetto ad un anno fa. In particolare, nel 2022 si è assistito a una inflazione shock, con una perdita del potere d’acquisto che non si vedeva da decenni.
Le principali banche centrali hanno così dovuto adottare delle politiche monetarie restrittive, come l’aumento dei tassi d’interesse, con l’obbiettivo di riportare l’inflazione al livello target del 2%. Una ricetta che sta sicuramente funzionando, anche se siamo ancora molto lontani da questo obbiettivo.

Cosa fare per proteggersi dall’aumento dei prezzi

L’inflazione può essere considerata come una vera e propria tassa occulta, non immediatamente quantificabile. Per intenderci, se dieci anni fa avessimo conservato 10 mila euro sotto il materasso, questi adesso avrebbero un valore nettamente inferiore, nel senso che, ai prezzi attuali, sarebbe possibile acquistare beni e servizi in quantità nettamente inferiore. L’aumento dei prezzi, entro certi livelli, è un fenomeno fisiologico e costante nel tempo.

Per evitare i disastrosi effetti dell’inflazione, che ci hanno particolarmente colpiti in questi ultimi mesi, non possiamo far altro che investire i nostri risparmi, sperando di ottenere un tasso di rendimento che sia almeno pari al tasso d’inflazione. Al giorno d’oggi, di soluzioni a questo problema ce ne sono parecchie, si pensi ad esempio ai Btp Italia indicizzati all’inflazione, che offrono un’ottima copertura contro questo rischio. Oltre a questo, esistono dei portafogli di investimento in ETF, come “l’All Weather di Ray Dalio” o il “Golden Butterfly” pensati per reagire anche a delle fasi economiche particolarmente delicate come quella che stiamo vivendo in questi giorni. Questi portafogli, infatti, contengono al loro interno una certa percentuale di ETF sull’Oro o, in generale, sulle materie prime. Strumenti, quest’ultimi, che tendono ad apprezzarsi proprio in periodi di alta inflazione.

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