Nassim Nicholas Taleb, autore di diversi importanti libri come “il cigno nero”, “antifragile” e molto altro ancora, ha di recente espresso le sue previsioni in merito alla possibile caduta di Bitcoin, la prima e più grande criptovaluta al mondo.
Taleb si è sempre dimostrato a dir poco scettico verso Bitcoin e le criptovalute. Non è nemmeno la prima volta che si scaglia contro questo tipo di asset, in passato da lui definiti come un vero e proprio cancro, consigliando ai suoi follower di investire in altri asset come l’oro.
Cosa ucciderà il Bitcoin secondo Taleb?
Con un recente tweet, Nassim Nicholas Taleb ha affermato che ciò che alla fine potrebbe uccidere Bitcoin non sarà un crollo ma un lento e inesorabile decadimento. Per Taleb, si tratta soltanto di una moda passeggera e, come tale, questa prima o poi cadrà nel dimenticatoio.
Questi commenti arrivano in un momento in cui Bitcoin e altre criptovalute si trovano ad affrontare importanti ribassi di mercato. All’inizio di questo mese, Taleb aveva sottolineato che il volume degli scambi di Bitcoin stava “lentamente scomparendo”, notando un calo di oltre l’85% rispetto al suo picco.
Taleb ha spiegato che quando il volume diminuisce, le manipolazioni del mercato diventano più facili: “è così che gli schemi Ponzi alla fine implodono”. Il famoso autore ha anche messo in dubbio il ruolo di Bitcoin come strumento di contrasto all’inflazione, evidenziando casi in cui il prezzo del Bitcoin è sceso in scenari in cui avrebbe dovuto fungere da protezione.
Il Bitcoin è un cancro, meglio investire in oro
In una intervista di qualche mese fa, rilasciata al settimanale francese The Express, Nassim Nicholas Taleb ha criticato l’economia e le politiche monetarie degli ultimi decenni, complici di aver creato (sue parole) “tumori maligni”, ossia bolle speculative, come il Bitcoin e le altre criptovalute.
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Negli ultimi anni le principali banche centrali del mondo (in particolare quella americana ed europea) hanno perseguito politiche monetarie iper-espansive, con tassi molti vicini allo zero o addirittura negativi. I titoli di stato hanno perso la loro importanza e appetibilità, proprio a causa degli scarsissimi rendimenti che hanno offerto. Il denaro si è così spostato verso strumenti sempre più pericolosi, come il Bitcoin e non solo, che nulla hanno a che vedere con gli investimenti.
Oltre a questo, Taleb ha anche affermato che si tratta pur sempre di una tecnologia che, in quanto tale, potrebbe sparire in un attimo. L’oro, ha spiegato Taleb resterà per sempre (almeno fisicamente). “Non possiamo invece essere sicuri degli interessi, della mentalità e delle preferenze delle generazioni future”.
Bisogna anche aggiungere che in merito al futuro di Bitcoin i pareri sono decisamente contrastanti anche tra i guru della finanza. Cathie Wood – CEO di Ark Investment Management – ha dichiarato di vedere il Bitcoin a quota 1 milione di dollari entro il 2030. Per Robert Kiyosaki, autore del best seller “Padre ricco padre povero”, il Bitcoin raggiungerà quota 500 mila dollari entro il 2025.
Insomma, in tutti questi casi, ci sembra di essere di fronte a delle previsioni e a dei numeri che lasciano il tempo che trovano. Come sempre, il consiglio è quello di diffidare dai guru (o presunti tali) della finanza.