Mercati finanziari ed ETF: perché non bisogna preoccuparsi delle oscillazioni?

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Guerre, inflazione, pandemie. I motivi che possono far scatenare una crisi finanziaria sono parecchi, ma non tutti sanno che tali crisi possono essere dei veri e propri alleati per i nostri investimenti.

Ebbene si, potrebbe apparire controintuitivo e forse un po’ paradossale, ma i ribassi dei mercati, se saputi sfruttare, possono fare la fortuna degli investitoti.

“Opportunamente sfruttati”, appunto. Ma come si fa? Innanzitutto, bisogna scardinare alcune credenze che molte persone, soprattutto alle prime armi, hanno del mondo della finanza. Bisogna lavorare molto su quella che possiamo definire come avversione al rischio.

Ecco perché, di seguito, andremo a scoprire alcune interessanti nozioni e statistiche relative ai mercati finanziari, in particolare di quelli azionari. Nozioni essenziali che ogni persona dovrebbe conoscere prima di effettuare qualsiasi investimento di questo tipo. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Crescita economica e finanziaria, due facce della stessa medaglia

Iniziamo col dire che esiste una relazione diretta tra le valutazioni azionarie e la crescita dell’economia. La prima può essere misurata attraverso gli indici di borsa di un determinato paese, la seconda, invece, attraverso il suo Prodotto Interno Lordo (PIL).

Finché c’è crescita economica, gli indici azionari sono destinati ad aumentare di valore.

Bisogna però tenere a mente che tra il ciclo economico e il ciclo finanziario non esiste un’identità perfetta. Nel breve periodo ci sono altri fattori che possono influenzare i flussi di denaro che gli investitori immettono nei mercati azionari.

Stagnazione e crescita economica

Nella storia si sono già verificati diversi periodi di stagnazione o contrazione dell’economia secolari e niente può escludere che ciò non possa avvenire di nuovo in futuro. Tuttavia, il contesto in cui ci troviamo in questa fase storica (dalla prima rivoluzione industriale a oggi) è nettamente diverso e favorevole in tal senso. Oggi più che mai, è difficile pensare ad una stagnazione dell’economia che possa durare per parecchio tempo.

In generale, esiste una tendenza alla crescita piuttosto consolidata, e questo va a tutto beneficio degli investitori di “lungo periodo”.

l’economia globale, tra alti e bassi, sta vivendo un processo di crescita senza precedenti. A guidare questo sviluppo ci sono almeno questi tre fattori:

  • politiche accomodanti: ogni nazione dovrebbe far di tutto per far crescere il proprio paese;
  • innovazione tecnologica: in futuro ci saranno sempre nuovi prodotti e servizi che potranno essere venduti e interi settori che oggi non esistono. Si pensi, ad esempio, a tutto il modo delle rinnovabili, 5g e i suoi potenziali applicativi, turismo spaziale, metaverso ecc. In gergo, si dice che ci saranno nuove “vacche da mungere”.
  • pressione demografica: la crescita della popolazione oggi sembra inarrestabile. Crescita che, inevitabilmente, si traduce in maggiori consumi.

Dunque, se i mercati azionari sono strettamente correlati alla crescita economica, e la crescita economia ha una naturale tendenza verso l’alto, ecco che siamo arrivati al punto. Investire nei marcati azionari con un obbiettivo di lungo periodo ci dà delle ottime garanzie di successo.

Per sfruttare al meglio questa tendenza è bene avere un approccio diversificato su diversi settori e aree geografiche. Le performance di singole società o di alcuni mercati potrebbero non brillare in un determinato periodo storico e, addirittura, potrebbero non esistere più in futuro. Si pensi alle vecchie e gloriose società come Nokia (un tempo leader del mercato dei cellulari) o Blockbuster.  

Comprando un indice abbastanza grande e diversificato, ad esempio tramite un ETF che replichi l’andamento dello Stoxx 600, l’S&P 500 o, meglio ancora, delll’MSCI all country world è possibile sfruttare la tendenza alla crescita dei mercati finanziari. Sostanzialmente, non si corre il rischio di scegliere il cavallo sbagliato. La diversificazione, unita a un obbiettivo di investimento di lungo periodo, è la migliore strategia a tua disposizione.

Ma cosa dire allora delle crisi finanziarie? Perché non dovremmo temerle?

Mercati azionari, cosa sbagliano gli investitori non professionisti?

La gran parte degli investitori non professionisti approcciano i mercati finanziari e, in generale, il mondo degli investimenti nel modo più sbagliato possibile.

La psicologia degli investimenti, ancor prima delle nozioni tecniche più avanzate, è la più importante via per ottenere buoni risultati.

In genere, le persone sono spaventate dagli investimenti e temono di perdere tutti i propri risparmi nel giro di poche sedute borsistiche.

Prima di andare avanti con la trattazione di questo argomento è opportuno dare qualche nozione di base.

Correzioni e mercati ribassisti, ecco perché non bisogna temerli

Quando un mercato scende di “oltre” il 10% dal suo massimo si parla, generalmente, di “correzione” di mercato. Se, invece, un determinato mercato scende al di sotto del 20% dal suo massimo, si può iniziare a parlare di “Mercato Orso o ribassista”.

Qual è il peggior pericolo di un investitore? Se state pensando ad un improvviso crollo dei mercati, vi state sbagliando, il peggior pericolo di un investitore è uscire fuori dal mercato stesso e non cavalcare l’onda rialzista che, di lì a poco, ne seguirà.

Andiamo oltre:

  • Mediamente una correzione dei mercati si verifica una volta l’anno,
  • Mentre, un mercato ribassista si verifica in media ogni 3 anni.

Dunque, correzioni di mercato e crisi finanziarie si verificano molto più spesso di quanto si possa credere.

Storicamente la correzione media dei mercati azionari è di circa il 13,5% e dura mediamente circa 2 mesi. Un Mercato Orso, invece, è sceso mediamente del 33%.

La buona notizia è che, nella maggior parte dei casi, nei successivi 12 mesi si è assistito ad un rendimento sopra la norma.

Subito dopo la crisi finanziaria del 2008, ad esempio, Wall street è cresciuto di uno spettacolare 69%.

In altre parole, questi eventi di mercato sono estremamente regolari e prevedibili.

Ed è proprio in queste fasi che gli investitori professionisti iniziano a investire gradi quantità di denaro.

Ovviamente, per sfruttare al meglio questa situazione, l’investitore deve necessariamente avere a disposizione delle somme di denaro liquide, da poter opportunamente investire al verificarsi di queste condizioni. In gergo, si usa spesso la frase “comprare a sconto”, a sottolineare il fatto investire in azioni in un periodo in cui i loro prezzi sono bassi e vantaggiosi.

Per concludere, le crisi finanziarie possono essere viste come delle vere e proprie opportunità che, di tanto in tanto, il mercato ci regala.

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