Il Salario Minimo funziona! Nessun rischio per l’occupazione e l’inflazione

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Il salario minimo sta avendo un grande successo nei paesi in cui è già stato introdotto. A questa conclusione è giunto il Finantial Times, il quale, in un suo recente articolo, ha esaminato tutti i vantaggi di questo strumento, soprattutto per i lavoratori.

Il salario minimo, in particolare, si è dimostrato un efficace strumento che ha aiutato molte famiglie, nonostante la deludente produttività di questi ultimi anni.

In Italia, proprio in questi giorni, il dibattito sul salario minimo sta diventando sempre più acceso, con le opposizioni (5 stelle in testa) che premono sulla sua introduzione. I detrattori di questa misura (in particolare, i partiti di maggioranza) asseriscono motivazioni che riguardano l’occupazione e la crescita dell’inflazione. Ma cosa c’è di vero?

Cosa è successo negli altri paesi da quando è stato introdotto il salario minimo?

Il salario minimo è già realtà in molti paesi europei e non solo: Germania, Regno Unito, Corea del Sud e anche alcuni stati americani. In tutti questi casi, scrive il Finantial Times, si è assistito a una riduzione della disuguaglianza salariale dei lavoratori, e questo non ha minimamente danneggiato le prospettive occupazionali delle persone.

Il salario minimo ha resistito bene anche alla prova dell’inflazione. Nei paesi in cui è stato introdotto, sono stati previsti dei meccanismi di indicizzazione al costo della vita.

Questo non è un aspetto da sottovalutare. Tali meccanismi, infatti, da un lato si sarebbero potuti rivelare troppo lenti nel tenere il passo con l’impennata dei prezzi, causando un forte calo delle retribuzioni in termini reali per i lavoratori più poveri. Dall’altro lato, poteva verificarsi problema opposto, ossia che i salari minimi potessero aumentare troppo rapidamente, alimentando un circolo vizioso di retribuzioni più elevate e prezzi più alti. In altre parole, avrebbero potuto alimentare a loro volta la stessa inflazione.

La buona notizia è che, secondo una recente ricerca dell’OCSE, nessuna di queste circostanze sembrerebbe essersi verificata. In media, nei paesi OCSE, i salari minimi legali nominali sono aumentati del 29% tra dicembre 2020 e maggio 2023, mentre i prezzi sono aumentati di circa il 25%. In altre parole, i salari minimi si sono rivelati “uno strumento utile per proteggere i lavoratori più vulnerabili dall’aumento dei prezzi”.

Insomma, questo strumento sembrerebbe proprio aver superato la prova dell’occupazione e dell’elevata inflazione, dimostrandosi un efficace strumento che ha aiutato molte famiglie, soprattutto le più povere.

 

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