Gli ETF obbligazionari sono degli strumenti di investimento ai quali troppo spesso non viene data la giusta importanza. Eppure, ogni portafoglio che si rispetti (soprattutto i più famosi) ne contengono un’alta percentuale.
Grazie a essi è possibile acquistare un paniere diversificato di obbligazioni. In generale, si tratta di un tipo di investimento ritenuto molto più efficace rispetto all’acquisto di singoli titoli, in quanto si hanno tutti i vantaggi di un fondo a gestione passiva.
Fino a qualche tempo fa, a causa dei bassi rendimenti delle obbligazioni, investire in questi strumenti era diventato sempre meno conveniente. Di recente, con gli aumenti dei tassi d’interesse decisi da gran parte delle banche centrali (BCE compresa), le obbligazioni stanno diventado sempre più appetibili, a fronte di un rischio spesso molto contenuto. In questo articolo, non parleremo dei migliori ETF obbligazionari in circolazione (ci ripromettiamo di trattare l’argomento in futuro) ma delle caratteristiche e della terminologia che bisogna assolutamente conoscere prima di investire in questi strumenti finanziari. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Indice
Il rischio di un singolo emittente
Soltanto qualche giorno fa, vi avevamo parlato delle nuove obbligazioni ENI con un tasso annuo minimo del 4,30%. In quella occasione, erano stati anche passati al vaglio i possibili rischi di un simile investimento.
In generale, pur sostenendo che le nuove obbligazioni ENI sono un ottimo strumento di investimento, invitavamo i potenziali acquirenti a non lasciarsi trasportare dall’euforia di questo titolo ed evitare di concentrare tutto il rischio su un singolo strumento e quindi emittente.
Gli ETF obbligazionari, sostanzialmente, permettono di scongiurare questo pericolo, diversificando tra più obbligazioni generalmente appartenenti ad una specifica categoria: governativi, societari, americane, europee ecc.
ETF obbligazionari: vantaggi e svantaggi
Grazie agli ETF obbligazionari è possibile ottenere un flusso di cassa costante nel tempo, permettendo una certa diversificazione di portafoglio. Gli ETF obbligazionari, infatti, investono in un paniere composto da molteplici obbligazioni, generalmente distinte in diverse categorie, in base dell’indice sottostante. Ad esempio, possiamo avere obbligazioni governative europee, americane, oppure obbligazioni di società private ecc.
Proprio grazie questa diversificazione, il rischio di subire perdite importanti è decisamente inferiore rispetto all’acquisto di singoli strumenti.
Gli ETF obbligazionari sono piuttosto liquidi, il che significa che possono essere acquistati e venduti in qualsiasi momento durante le ore di mercato in modo molto semplice.
Infine, un altro aspetto (da considerare come un vantaggio) è dato dalla loro minore volatilità. Proprio per questo motivo, spesso sono utilizzati all’interno di portafogli di investimento al fine di controbilanciare la componente azionaria.
Tra gli svantaggi degli ETF obbligazionari menzioniamo gli scarsi rendimenti che generalmente riescono a offrire (anche se negli ultimi tempi sono più alti che in passato).
Inoltre, trattandosi di un ETF quotato, il capitale non è garantito. A differenza delle singole obbligazioni che prevedono il rimborso del capitale alla scadenza, questi strumenti possono essere solamente liquidati attraverso la loro vendita sul mercato, ovviamente anche a un prezzo inferiore rispetto a quello di acquisto, generando così una perdita.
Principali caratteristiche degli ETF obbligazionari
È possibile suddividere gli ETF obbligazionari in base ad alcune specifiche caratteristiche. Ad esempio, possiamo avere ETF che investono in obbligazioni governative (ossia emesse dai vari stati) oppure obbligazioni emesse da società private (come le già citate ENI). Poi ancora possiamo avere strumenti a tasso fisso o a tasso variabile e con un grado di rischio più o meno alto. Di seguito andremo ad analizzare le principali caratteristiche di questi strumenti.
ETF obbligazionari governativi e corporate
Come già detto, gli ETF obbligazionari possono essere suddivisi in “governativi (anche detti treasury)”, ossia composti da obbligazioni emessi soltanto da Stati; oppure corporate, cioè emesse da società private.
È possibile poi effettuare una selezione di secondo livello in base all’area geografica. In questo caso, possiamo avere ETF obbligazionari governativi americani, europei ecc.
Rischio degli ETF obbligazionari: investment grade e high yield
Un’altra diversificazione che è possibile fare tra gli ETF obbligazionari è quella che dipende dal loro grado di rischio. In generale, infatti, possiamo avere degli ETF composti da sole obbligazioni ritenute altamente sicure ma con rendimenti bassi e viceversa. Anche in questo caso la scelta dell’uno o dell’altro strumento dipende dagli obbiettivi dell’investitore.
Alcuni di questi fondi investono in obbligazioni con rating alto: AAA, e quindi con un rischio di insolvenza quasi inesistente. Poi ci sono i cosiddetti investment grade (con un rischio bilanciato) , infine, gli high yield, con un rischio e un rendimento potenziale più elevato.
Scadenza, valuta e politica di distribuzione delle cedole
Gli ETF obbligazionari possono essere suddivisi anche in base alla durata dei loro sottostanti. In particolare, esistono ETF a breve termine, composti soltanto da obbligazioni con una scadenza inferiore a 3 anni; medio termine con scadenza tra i 5 e i 10 anni; lungo temine con scadenze oltre i 10 anni. Ovviamente, all’aumentare della durata aumenta il rischio e il rendimento potenziale.
Anche questi fondi possono poi essere denominati in euro o in altra valuta. In quest’ultimo caso, bisognerà tenere conto del “rischio di cambio”.
Infine, bisogna considerare anche la politica di distribuzione delle cedole. In base a questa diversificazione, possiamo avere ETF ad accumulazione e a distribuzione.
Conclusioni finali sugli ETF obbligazionari
Gli ETF obbligazionari sono un’ottima scelta per gli investitori che cercano un’esposizione globale al mercato delle obbligazioni. Il che significa che gli investitori possono facilmente diversificare i loro investimenti in base ai mercati e alle valute.
In generale, gli ETF obbligazionari sono indispensabili per la costruzione di un portafoglio di investimento che si rispetti. Il famosissimo “Golden Butterfly Portafoglio”, ad esempio, è costituito per il 40% da ETF obbligazionari, mentre “l’All Weather” di Ray Dalio da ben il 55%. Per non parlare poi dei lazy portafolio 50/50 o 60/40. Insomma, si tratta sicuramente di ottimi strumenti d’investimento, soprattutto adesso che i rendimenti stanno finalmente iniziando a salire.