Nonostante le incertezze geopolitiche, i dati macroeconomici sorprendono positivamente. La recessione temuta non si è verificata e la crescita economica prosegue a ritmo sostenuto. L’inflazione, dopo i picchi raggiunti nei mesi scorsi, inizia a rallentare, lasciando spazio a una ripresa più solida. Uno scenario che, secondo le analisi dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), risulta migliore rispetto alle aspettative.
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Crescita globale contenuta ma stabile
Negli Stati Uniti, il PIL del primo trimestre si è attestato al 1,6%, un dato sicuramente positivo, anche se inferiore rispetto al 3,4% del trimestre precedente.
Più lenta, ma in miglioramento, la crescita dell’eurozona, dove il PIL del primo trimestre, secondo le stime dell’Eurostat, è cresciuto dello 0,4% su base annua.
“Il PIL globale, si legge nel report OCSE, è atteso al 3,1% nel 2024, in linea con l’anno precedente, mentre nel 2025 la crescita dovrebbe raggiungere il 3,2%, spinta da un miglioramento dei redditi reali e da tassi di interesse inferiori”.
Mercati del lavoro solidi e consumi in crescita
Secondo i dati dell’OCSE, la crescita economica rimane stabile. Si allontana così lo spettro della recessione economica.
A sorreggere la crescita sono i mercati del lavoro, che rimangono molto forti. Negli Stati Uniti, in particolare, il tasso di disoccupazione si mantiene ai minimi storici, attestandosi al 3,9% ad aprile, mentre in Europa la disoccupazione è ai minimi dal 2000. Anche i consumi sono in crescita, grazie all’aumento dei redditi reali e al miglioramento del clima di fiducia.
Rallenta l’inflazione, ma la cautela rimane
L’inflazione, dopo aver raggiunto picchi record in molti paesi, ha iniziato a rallentare, grazie anche alle politiche restrittive delle banche centrali che hanno aumentato i tassi d’interesse. Ciononostante, gli analisti invitano alla cautela e sottolineano l’importanza di monitorare attentamente l’andamento dell’economia.
L’inflazione complessiva nei Paesi OCSE, si legge nel report della stessa organizzazione, dovrebbe attestarsi al 5% nel 2024 e scendere al 3,4% nel 2025. Il dato dovrebbe tornare verso i livelli target del 2% nella maggior parte delle economie entro la fine del prossimo.
Ottimismo cauto per il futuro
Nonostante le incertezze legate alla guerra in Ucraina e al rallentamento della crescita in Cina, dunque, gli analisti si mostrano cautamente ottimisti per il futuro. L’inflazione dovrebbe continuare a scendere, i mercati del lavoro dovrebbero rimanere solidi e la crescita economica assestarsi su livelli moderati ma sostenibili.