Il ROE (return on equity) è uno dei più importanti indici di redditività di bilancio di un’azienda, insieme, probabilmente, al ROI (return on investment), ROA (return on asset) e ROS (return on sales).
Questo indice rappresenta una importantissima informazione per chiunque voglia investire in una società. Grazie ad esso, infatti, è possibile misurare quanto rende l’investimento effettuato dagli azionisti nell’impresa. Vediamo meglio di cosa si tratta, come calcolarlo e come interpretare al meglio questo dato.
Cos’è il ROE?
Il ROE (return on equity) è un indice di bilancio, appartenente alla famiglia dei cosiddetti “indici di redditività“, che esprime, appunto, la redditività del capitale proprio, misurando il rendimento del capitale conferito a titolo di rischio, ovvero l’investimento effettuato dagli azionisti nell’impresa.
In altre parole, il ROE indica in percentuale quanto profitto è stato generato sulla base del denaro investito nel capitale. Più alto è il ROE, più l’impresa riesce a creare valore per gli azionisti.
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Proprio per questo motivo, esso è una delle più importanti informazioni che bisogna avere prima di effettuare un qualsiasi investimento, soprattutto in azioni quotate.
Formula del ROE
Il ROE viene espresso in percentuale e si calcola con la seguente formula:
ROE = (Reddito di Esercizio / Mezzi Propri) x 100
- Il reddito di esercizio è il profitto finale prima del pagamento dei dividendi;
- Per mezzi propri si intende il patrimonio netto, ossia attivo meno il passivo dello Stato Patrimoniale. Esso può essere calcolato anche come la somma tra il capitale emesso (share capital), riserve e utili accumulati.
Come già detto, il ROE indica in percentuale quanto profitto è stato generato sulla base del denaro investito nel capitale. Ma quando questo dato può ritenersi positivo?
Interpretazione del ROE
Essendo il ROE la percentuale di profitto generato sulla base del denaro investito nel capitale, possiamo affermare che più esso è alto, meglio è. Comunque sia, generalmente, un ROE superiore al 20% viene considerato come un ottimo dato.
Tuttavia, è sempre buona regola confrontare questo indice con il valore dei titoli cosiddetti risk free, in modo da valutare il cosiddetto “premio al rischio”, ma ancor più importante con il ROE di imprese concorrenti, ossia appartenenti al medesimo settore.
Alla data di pubblicazione di questo articolo, il ROE di Fineco è pari al 22,4% (più che soddisfacente), ma esso assume un significato ancor più importante se confrontato con la media del ROE delle società appartenenti allo stesso settore, pari al 9,2%. In questo caso, dunque, la redditività del capitale investito in Fineco è maggiore di quello che (mediamente) può offrire la concorrenza.
I limiti di questo indice
Ovviamente, non è possibile valutare una società o, in generale, un investimento con un solo indice di bilancio. Questo solo dato non può tenere conto dei tanti aspetti che sono importantissimi a tale scopo. Ad esempio, esso non ci dice nulla sulla struttura finanziaria dell’impresa, del suo stato di salute, in rapporto all’indebitamento; non tiene conto dei flussi di cassa, della crescita dell’impresa e del suo settore e di tante altre questioni altrettanto importanti.
Il ROE, dunque, va utilizzato assieme ad altri indici di redditività, come il ROI (return on investment), il ROA (return on asset) o il ROS (return on sales), ma anche patrimoniali e finanziari.
Concludiamo ricordandovi che le informazioni qui presentate non sono da intendere in nessun modo come sollecito all’investimento e non rappresentando attività di consulenza finanziaria. Ogni decisione di investimento è sotto la piena ed esclusiva responsabilità del lettore.