Cassa Depositi e Prestiti ha da poco annunciato l’aumento dei tassi d’interesse di alcuni Buoni fruttiferi postali. Avevamo già parlato di questa notizia soltanto qualche giorni fa. Oggi vogliamo concentrarci sui rendimenti delle nuove emissioni dei buoni fruttiferi “ordinari”, i quali adesso offrono dei rendimenti sicuramente più generosi che in passato, che possono arrivare anche al 6,15%. Attenzione però, prima di farvi prendere dall’entusiasmo, è bene fornire qualche utile chiarimento. Ecco, dunque, come funziona e quanto può rendere il nuovo Buono fruttifero postale ordinario.
Buono fruttifero ordinario con rendimento fino al 6,15%
Cassa Depositi e Prestiti ha da poco comunicato che, a partire dal 6 giugno 2023, è iniziata l’emissione di una nuova serie di:
- buoni fruttiferi postali 3 anni Plus;
- buoni fruttiferi postali 3×2;
- buoni fruttiferi postali 3×4;
- buoni fruttiferi postali ordinari.
Dalla stessa data, non sono più sottoscrivibili le precedenti versioni dei medesimi buoni. Nella sostanza, è stato deciso l’aumento dei loro tassi d’interesse.
PER CONTENUTI ESCLUSIVI E GUIDE GRATUITE
✅ SEGUICI SU:
Oggi vogliamo occuparci più nello specifico del nuovo Buono fruttifero ordinario, il quale, come già detto in apertura, offre un rendimento che può arrivare anche al 6,15%. Ma attenzione, non si tratta di un tasso annualizzato.
In effetti, se ci limitiamo a consultare il foglio informativo sui tassi, salta subito all’occhio di come questo strumento può rendere fino al 6,15% lordo. Purtroppo, però, le cose non stanno esattamente così.
Come si vede dalla tabella sottostante, il rendimento al ventesimo anno è effettivamente pari al 6,15%. Tuttavia, nella colonna di destra sono riportati anche i tassi medi annualizzati. Ed è a questi a cui bisogna fare riferimento per una corretta valutazione del Buono in argomento.
Ed è così che da un tasso del 6,15% si passa al 3% medio annuo, ma soltanto dopo 20 anni di detenzione del Buono, che è comunque un rendimento superiore rispetto a quello offerto in passato. Prima del 6 giugno, infatti, il buono ordinario poteva generare un rendimento annuale lordo del 2,5% massimo. Ad ogni modo, per dovere di cronaca, ricordiamo che il BTP Valore rende in media il 3,62% lordo annuo (più l’eventuale premio fedeltà) ma con una durata di soli 4 anni.
Quanto rende il nuovo Buono ordinario? Facciamo una simulazione
Il nuovo buono fruttifero ordinario, se detenuto per un periodo massimo di 20 anni, adesso offre un tasso d’interesse annuo lordo del 3%, contro il 2,5% delle versioni precedenti.
Per capire meglio la portata di questo strumento, abbiamo simulato un investimento di 10.000 euro in un buono fruttifero ordinario, per la durata massima di 20 anni. Alla fine del periodo, il valore di rimborso netto sarà pari a 17.043,19 euro.
Forse non vi sembrerà un rendimento poi così elevato, ma bisogna tenere in considerazione che stiamo parlando pur sempre di strumenti garantiti e che prevedono la possibilità di rimborso del capitale in qualsiasi momento.
Per intenderci, anche i BTP sono strumenti garantiti, ma il rimborso del capitale è previsto solo alla scadenza. Prima di allora, queste obbligazioni possono essere vendute nel mercato secondario ai prezzi di mercato, che potrebbero anche essere inferiori a quelli di acquisto, generando così una perdita.
Insomma, i Buoni fruttiferi postali sono certamente tra gli strumenti di risparmio più sicuri che esistano. L’altro lato della medaglia è che gli stessi offrono un rendimento decisamente inferiore rispetto a quelli praticati da altri strumenti egualmente sicuri, come i già citati BTP Valore o i BTP Italia indicizzati all’inflazione.