Amundi annuncia la fusione di due ETF MSCI World: cosa cambia per gli investitori?

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Il panorama degli investimenti in ETF si prepara a un cambiamento significativo. Amundi, uno dei principali player nel settore della gestione patrimoniale, ha annunciato la fusione di due ETF che replicano l’indice MSCI World. Questa mossa, prevista per il 21 febbraio 2025, vedrà l’ETF Amundi MSCI World V (ISIN: LU1781541179) confluire nell’ETF Amundi MSCI World UCITS ETF (ISIN: IE000BI8OT95). Ma cosa comporterà questo cambiamento per gli investitori?

Amundi fusione ETF MSCI World senza costi per gli investitori

Gli investitori possono tirare un sospiro di sollievo: la fusione non comporterà alcun costo a loro carico. Amundi si farà interamente carico delle spese operative, dimostrando un impegno verso la tutela dei propri clienti.

ETF MSCI World Amundi: stessa esposizione, nuova sede

Entrambi gli ETF in questione mirano a replicare fedelmente l’andamento dell’indice MSCI World, un paniere azionario globale che offre un’esposizione diversificata ai mercati di tutto il mondo. Entrambi condividono lo stesso Total Expense Ratio (TER), attestato allo 0,12%. La differenza principale risiede nella loro sede di costituzione: l’ETF risultante dalla fusione avrà domicilio in Irlanda.

La scelta del domicilio fiscale di un ETF non è un dettaglio trascurabile. Nel caso specifico, il passaggio dal Lussemburgo all’Irlanda potrebbe portare a vantaggi fiscali non indifferenti.

I fondi con sede in Lussemburgo, infatti, si trovano spesso a dover affrontare difficoltà nel recupero delle ritenute alla fonte sui dividendi statunitensi. L’Irlanda, al contrario, gode di un trattamento fiscale più favorevole grazie a un accordo bilaterale con gli Stati Uniti. Questo si traduce in una maggiore efficienza nella gestione dei dividendi e, potenzialmente, in un miglioramento delle performance dell’ETF.

Cosa cambia per gli investitori?

Se possiedi quote dell’ETF incorporante (quello con ISIN: IE000BI8OT95), non dovrai preoccuparti di nulla: le tue quote rimarranno attive senza alcuna modifica.

Se, invece, detieni quote dell’ETF incorporato (ISIN: LU1781541179), la fusione ti coinvolgerà più da vicino. In genere, in questi casi, gli investitori si vedono assegnare un numero di quote del nuovo ETF proporzionale al valore delle quote che possedevano nel vecchio fondo.

Tuttavia, poiché non è possibile frazionare le quote di ETF, eventuali frazioni residue saranno liquidate e l’eventuale plusvalenza sarà ovviamente tassata al 26%. È importante sottolineare, però, che questa tassazione si applica solo al valore delle frazioni liquidate, non all’intero importo investito.

Un’opportunità di ottimizzazione per Amundi

La fusione di questi due ETF rappresenta una mossa strategica da parte di Amundi, volta a semplificare la propria offerta di prodotti e a ottimizzare i costi. Per gli investitori, il cambiamento potrebbe tradursi in benefici fiscali derivanti dal nuovo domicilio irlandese.

Se sei interessato a rimanere al passo con le ultime novità nel mondo degli ETF, non esitare a lasciare un commento e a condividere la tua opinione.

Pietro Pisello

Consulente Finanziario, specializzato in pianificazione finanziaria e previdenza complementare. Ho una Laurea in Economia Aziendale e una Laurea Magistrale in Scienze dell’Economia. Da diversi anni opero nel settore del giornalismo web, occupandomi della redazione di articoli economici, finanziari e fiscali. La mia mission? Aiutare le persone a fare scelte di investimento consapevoli e informate.

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